Gli umani sono in una fase della civiltà che attribuisce alla visione un carattere di assoluta centralità, ciò può condizionare anche molte di quelle azioni che, nel bene o nel male, coinvolgono la loro sfera emotiva.
Il video erotismo auto prodotto è stato il derivato più consistente del film pornografico, sino a diventarne l’ evoluzione stilistica. La commercializzazione diffusa di video camere digitali, a prezzi accessibili a chiunque, ha avviato da qualche anno il filone così detto “amatoriale”. Amplessi casalinghi diffusi e scambiati via web o attraverso circuiti di caselle coperte da anonimato, un successo al punto tale che l’ industria della cinematografia hard è stata costretta a imitare il genere, hanno dovuto ricostruire il pecoreccio da tinello con attori e attrici di non particolare avvenenza.
E questa tuttora è la killer application di molti servizi on demad delle ultime video piattaforme tecnologiche. Pochi si domandano se l’ happy slapping (in senso esteso) su cui si costruisce oggi un coro diffuso di apocalittici, non potrebbe anche essere inteso come la risposta, distruttiva e violenta, degli adolescenti all’ uso estremo della rete, alimentata dai video apparati individuali, già molto diffuso come gioco erotico tra gli adulti?
Gli elementi comuni sono quelli della pianificazione della ripresa, della componente sessuale, del probabile piacere che i protagonisti hanno nel compiere l’ atto e della diffusione del filmato per creare effetto in un eventuale pubblico. Più l’ atto è sensazionale e maggiore è l’ effetto. Nella maggior parte dei casi si tratta sicuramente di individui “normali” non di deviati abituali, per loro mostrarsi capaci di un atto estremo è il segnale forte di chi ha bisogno di affermare la propria esistenza.
Attraverso il peer to peer è possibile trovare gente che mette in circolazione video di risse, atti sadici estremi verso se stessi, comunque qualcosa che crei attenzione in chi guarda. E’ facile chiedersi se la tecnologia non possa essere considerata un elemento amplificatore delle devianze, sicuramente è una forma per consolidare il proprio potere, un giovane bullo dimostra così cosa è capace di fare al giro dei suoi amici, un’ occasione per affermare che lui è il leader.
Questo meccanismo di leadership acquisita attraverso la divulgazione digitale di una propria espressione individuale è probabilmente la molla che alimenta fenomeni come la letteratura dei blog e ora i network individuali e condivisi attraverso you tube. In entrambi i casi la memoria periferica dell' umano gli regala la sensazione di essere altrove rispetto al suo corpo e quindi quasi un puro spirito. Un prolungamento di apparati sensoriali sempre pronto a sparare testi che reputano degni di lettura, foto autocelebrative, filmati che assicurino dignità al loro esistere.
La rete è il bersaglio dove gli umani scaricano la loro colt carica di frammenti di velleità. Ogni centro regala a quelli la vertigine illusoria esser stati parte di una piccolissima porzione di epica contemporanea, ma con la rassicurante certezza che sarà loro evitato il naturale logorio che segue ogni storicizzazione individuale.
Il video erotismo auto prodotto è stato il derivato più consistente del film pornografico, sino a diventarne l’ evoluzione stilistica. La commercializzazione diffusa di video camere digitali, a prezzi accessibili a chiunque, ha avviato da qualche anno il filone così detto “amatoriale”. Amplessi casalinghi diffusi e scambiati via web o attraverso circuiti di caselle coperte da anonimato, un successo al punto tale che l’ industria della cinematografia hard è stata costretta a imitare il genere, hanno dovuto ricostruire il pecoreccio da tinello con attori e attrici di non particolare avvenenza.
E questa tuttora è la killer application di molti servizi on demad delle ultime video piattaforme tecnologiche. Pochi si domandano se l’ happy slapping (in senso esteso) su cui si costruisce oggi un coro diffuso di apocalittici, non potrebbe anche essere inteso come la risposta, distruttiva e violenta, degli adolescenti all’ uso estremo della rete, alimentata dai video apparati individuali, già molto diffuso come gioco erotico tra gli adulti?
Gli elementi comuni sono quelli della pianificazione della ripresa, della componente sessuale, del probabile piacere che i protagonisti hanno nel compiere l’ atto e della diffusione del filmato per creare effetto in un eventuale pubblico. Più l’ atto è sensazionale e maggiore è l’ effetto. Nella maggior parte dei casi si tratta sicuramente di individui “normali” non di deviati abituali, per loro mostrarsi capaci di un atto estremo è il segnale forte di chi ha bisogno di affermare la propria esistenza.
Attraverso il peer to peer è possibile trovare gente che mette in circolazione video di risse, atti sadici estremi verso se stessi, comunque qualcosa che crei attenzione in chi guarda. E’ facile chiedersi se la tecnologia non possa essere considerata un elemento amplificatore delle devianze, sicuramente è una forma per consolidare il proprio potere, un giovane bullo dimostra così cosa è capace di fare al giro dei suoi amici, un’ occasione per affermare che lui è il leader.
Questo meccanismo di leadership acquisita attraverso la divulgazione digitale di una propria espressione individuale è probabilmente la molla che alimenta fenomeni come la letteratura dei blog e ora i network individuali e condivisi attraverso you tube. In entrambi i casi la memoria periferica dell' umano gli regala la sensazione di essere altrove rispetto al suo corpo e quindi quasi un puro spirito. Un prolungamento di apparati sensoriali sempre pronto a sparare testi che reputano degni di lettura, foto autocelebrative, filmati che assicurino dignità al loro esistere.
La rete è il bersaglio dove gli umani scaricano la loro colt carica di frammenti di velleità. Ogni centro regala a quelli la vertigine illusoria esser stati parte di una piccolissima porzione di epica contemporanea, ma con la rassicurante certezza che sarà loro evitato il naturale logorio che segue ogni storicizzazione individuale.
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