mercoledì 18 giugno 2008

Amputazione epocale alla maturità

«Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o un'e-mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni e acronimi in maniera veloce e funzionale»

Questa è la traccia del tema di maturità di tipologia d, cultura generale. Parla chiaramente di protesi emozionali, anche se ancora la lettura ufficiale più condivisa sarà quella, pur interessante, di Armando Torno

Non sono solo le abbreviazioni, gli acronimi, la sintesi cyberpoetica, il linguaggio mutato rispetto alla scrittura tradizionale che fanno la novità. Piuttosto è l' amplificatore sintetico dell' emozione a segnare la differenza. E' un problema molto più legato alla percezione di un arto fantasma, qualcosa che sembra esserci stato strappato. Sentiamo un vuoto nel territorio organico che dovrebbe farci percepire profondamente il nostro interlocutore delocalizzato.

La scuola italiana avverte il peso di un' amputazione epocale tra gli adolescenti che ha sotto osservazione, ma ancora immagina che l'uso di apparati di riproduzione del reale integrati alla telefonia e connessi al web sia una sorta di perversa mania, sintomo di un disagio capace unicamente ad esprimersi con fenomeni di devianza come il cyberbullismo, ma ancora non ammette sinceramente che l' uso delle nuove tecnologie individuali interattive non rappresenta un' eccezione, ma è la prassi più diffusa per allacciare e mantenere connessioni che ricordino le vecchie relazioni.

Il nuovo utensile di cui ci siamo dotati collettivamente rimedia a una menomazione a cui semplicemente si supplisce con agili e funzionali protesi emozionali. L' esoscheletro sensoriale ancora dovrà faticare per essere omologato tra le possibilità socialmente accettate di sentirsi vicino un altro essere umano.




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