giovedì 7 febbraio 2008

Lo show del giovedì di bitser




Non sarebbe male riprendere l' appuntamento del giovedì sera. Forse proprio oggi mi vedrò con il gruppo degli amici dalle parti del mio scannatoio. Sono passati solo pochi mesi da quando ci si affollava nell' anfiteatro del vecchio regno di Fabula e si discuteva di quanto fosse luminosa la scoperta della propria coscienza avatarica. Allora dal mondo concreto scendevano curiosi e giornalisti a cercare bitser. Era un giovincello canuto e sprezzante che saltellava nevrotico lanciando sberleffi al tronfio picchiatasti.




Ora solo l' abito è lo stesso io invecchiando lui nella vita mi son ringiovanito. Più lui s'incanutisce più a me si scuriscono le chiome. Allora ci si riuniva in un anfiteatro in riva al mare.


Oggi ci si incontrerà di nuovo sul tetto dell' antica casa resuscitata, la stessa dove scrissi il mio libro, quella che un giorno cadde a pezzi seguendo il castello nella sua catastrofica sorte.

Tanto mi restò impresso quel giorno che io nel mio libro così lo raccontai:


Poi, nel giro di poche ore, accadde l’apocalisse. Il castello cominciò a svanire, ma senza una logica. Magari scomparivano pareti e mobili di una stanza, ma restavano la porta e tutte le suppellettili come piatti, quadri o bicchieri sospese nel vuoto, allo stesso posto dove erano state messe quando esistevano mura maestre, pavimenti e tramezzi. Da quello che era stato il mio studio si apriva una voragine fino alle segrete del castello, piene di ordigni di supplizio e di piacere che a loro volta galleggiavano nel torrente sotterraneo, sinistri come cadaveri delle vittime di una pestilenza. Ogni tanto se ne andava un pezzo del castello, e i pochi rimasti a vegliare la fine di quel regno si affacciavano sul baratro delle rovine come scampati a un bombardamento che cercano i loro cari sotto le macerie fumanti.



QUESTO IL PASSATO

SUGLI SVILUPPI DEI GIOVEDI' DI BITSER

PRESTO QUI OGNI AGGIORNAMENTO


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