lunedì 19 maggio 2008

Macchine edili per ristrutturazioni carnali

In esposizione a Roma il più vasto concentrato di macchine edili per ristrutturazione corporea, quasi sembra che lo spirito inquieto del dottor Faust si aggiri felpato nel suo laboratorio per ritrovare la giovinezza. Il pretesto è stato il congresso nazionale della società italiana di medicina estetica, ma in realtà sono state presentate tutte le più mirabolanti promesse di avvicinamento all’eternità che la scienza di Mefistofele abbia al momento messo a punto.
Nei saloni dell’ Hilton sono state creati centinaia di isolotti dove sono esposte le più incredibili macchine di ringiovanimento e modifica della carne umana che si possa immaginare, nemmeno la fantasia del più estremo romanziere cyberpunk avrebbe potuto concepire un così vasto campionario di robot che vellicano, scartavetrano, succhiano, infiltrano, liposuggono i corpi degli esseri umani che si abbandonano al loro freddo abbraccio.
Un’officina straordinaria il cui scopo è la manutenzione dei nostri tessuti e epidermide, il visitatore l’attraversa sentendosi in colpa per non aver pensato prima a godere di quei miracoli di metallo e microchip. La piattaforma a sette teste (che possono diventare nove) sembra un’ Idra mitologica. Combina sinergicamente la radiofrequenza bipolare con il laser, la luce pulsata e gli infrarossi, naturalmente a seconda del caso da trattare. Le foto esposte fanno capire che è capace di trasformare in pelle di pesca il più deturpato rugoso e brufoloso dei soggetti. Anche però capace di sbarbare, smacchiare, tonificare ecc ecc. Il suo rappresentante è un robusto cinquantenne siciliano che vanta di essersi sottoposto come cavia a tutti i trattamenti che può somministrare quella meraviglia tentacolare che si agita al suo fianco: “Guardi qui vede macchie?” e mi mostra il dorso della manona abbronzata, confrontandolo con una foto della medesima in precedenza maculata. Vorrebbe che io provassi su di me la luce pulsata, ma se voglio posso anche ridurre le maniglie dell’ amore, mi mostra anche in questo caso la foto del suo peloso giro vita prima della cura: “Preferisce l’epilazione? Se Vuole una prova facciamo qui subito…” Una volta convinto che mi terrò addosso tutta la mia decadenza il tipo apre una valigetta e mi mostra i trattamenti “particolari”.
Non avrei veramente immaginato che fosse così diffuso il Radiofrequency Vaginal Rejuvenation. Per convincermi dell’ efficacia tira fuori anche lì le foto del prima e dopo la cura, nella galleria di pudenda c’è la prova della magico potere dell’ applicatore ST, che assicura un deciso miglioramento dell’ aspetto delle grandi labbra vaginali in temini di texture e lassità: “ Un centro qui di Roma lo usa costantemente su 18 pazienti- mi assicura il venditore- veramente 12 sono pornostar, ma le altre avevano avuto dei parti particolarmente traumatici.”
Passo allo stand della stiratrice automatica liscia chiappe, almeno questo a me sembra, ma chi la rappresenta non è d’ accordo: “Se scrive così la vengo ad aspettare sotto casa!” Mi appoggia su un braccio una specie di bocca robotica che vedevo muoversi da sola avanti e indietro sulla natica di una volontaria stesa sull’ asse da stiro, mi sento risucchiare come da una super ventosa : “Sente che roba? 1180 microaspirazioni al decimetro quadrato, tutto grazie al vacuum con rulli microforati…” Fuggo seguendo la folla delle dottoresse e estetiste. Sono tutte tiratissime e su tacchi trampoleschi. Chi ha scelto la missione del rifacimento corporeo dei propri pazienti deve chiaramente dimostrare su di sè la propria perizia clinica.
Chiedo al rappresentante di simil tette quanto possa resistere l’ elastomero di silicone dell’ involucro, una volta defunto l’umano in cui l’ avevano innestato: “Un materiale praticamente eterno -risponde senza scomporsi- non si deteriora per agenti atmosferici o processi di degenerazione organica.” Insomma mi fa capire che le riesumazioni cimiteriali, tra qualche decennio, richiederanno raccolta differenziata tra ossa e palloncini di silicone.Una luce azzurrina avvolge una bella ragazza che sottopone il pancino arrotondato allo sgretolatore di lipociti. Un moschettiere dai lunghi capelli grigi impugna una pistola da guerre stellari e comincia la lezione sulle microbolle cavitazionali che, una volta dentro quel guanciale di venere, implodono e schizzano gas organico: “ E’ un bombardamento ad altissima atmosfera contro le pareti degli adipociti.
Mi giro e sto per urlare verso quell’ alieno dalla faccia blu che mi guarda, ma è solo una signora di Pescara che ha indossato per prova la “beauty mask for hot and cold therapy” Una maschera di speciale lamina trasparente ripiena di gel bluastro che permette applicazioni calde o fredde per prevenire le rughe e ridurre il gonfiore degli occhi, ma per fortuna hanno fatto la bocca che sorride, si spera che almeno questo faciliti la socializzazione durante la terapia.

(da La Stampa 18 MAGGIO 2008)
vedi anche: PROGETTI IN CARNE

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