lunedì 17 marzo 2008

Il profumo della fuga

- Gustave Courbet (Ornans 1819, Vevey 1877) "L'origin du monde, 1866 ".Museo d'Orseay Parìs-

I picchiatasti farebbero bene a leggersi con attenzione il libro di bitser prima di avventurarsi in cyberelazioni. Già parlai a lungo della folle discesa nelle terre di Mundo di folle bramanti passioni avatariche, ma ora si scopre che, secondo un sondaggio del tabloid «Sun», un inglese su tre ha iniziato una relazione via web. Al sondaggio hanno preso parte 4mila lettori chiamati a rispondere sugli usi e costumi della loro vita sessuale in questi tempi di Internet e affini. E proprio la rete è galeotta per un inglese su tre, che ha confessato di aver iniziato una relazione a sfondo sessuale grazie al web, mentre il 10% ha ammesso di essere andato a letto con almeno 11 partner incontrati online.

Non solo. Un quarto degli intervistati ha pure confidato di usare internet alle spalle dei rispettivi compagni e addirittura l’80% non si è fatto problemi nel raccontare di Sesso sempre meno «reale» Il denigrato pezzo del Corriere che racconta agli italiani la vicenda commenta che per stessa ammissione del giornale londinese, il quadro che se ne ricava è decisamente allarmante: "Negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento radicale nel modo di condurre le relazioni, con i cellulari (leggi sms ed mms) e la rete che hanno sostituito le precedenti forme di comunicazione e permesso una maggiore spregiudicatezza, avallata anche dall’anonimato (almeno nel caso del web). Si è trattato di un cambiamento sociale mai visto prima – si legge sul tabloid – per questo l’educazione sessuale dei giorni nostri deve includere necessariamente anche le regole per il sesso sicuro su internet e i consigli per aiutare quanti sono affetti da tale dipendenza a stare lontani dalle emozioni facili del web, per concentrarsi sulla vita reale, spostando l’attenzione sulle loro relazioni sentimentali".

A dimostrazione di quanto "pericolosa" possa essere la rete per la vita sessuale, il giornale pubblica la testimonianza di Catherine Shilton, una quarantasettenne di Wellingborough la cui vita familiare è stata completamente distrutta dalla scoperta che il compagno aveva una doppia vita su «Second Life». «Era ossessionato da una donna americana incontrata nel mondo virtuale e stava inchiodato al computer per ore. Hanno iniziato a fare “cyber-sex” e lui si vantava con lei di quanto bravo fosse a letto. Quattro mesi più tardi, ha prenotato un aereo per andarla a trovare. A quel punto, gli ho detto che era tutto finito. “Second Life” ha rovinato una storia d’amore di dieci anni e tolto un padre a un bambino di cinque».

Peggio per lei poteva staccare la spina del computer galeotto prima che il picchiatasti infoiato virtualannusasse il profumo della fuga mundana. Rileggetevi vecchie perle di saggezza e state sereni, se siete arrivati fino a qui ci siete dentro fino ai capelli.

7 commenti:

Unknown ha detto...

...se il virtuale diventa reale... che gusto c'è?
bD

Anonimo ha detto...

... e che gusto c'è quando il reale, per noia, abitudine o consunzione, diventa "virtuale"?

Unknown ha detto...

La virtualeutanasia è l'unica salvezza!

carlosroundel ha detto...

state confondendo virtuale e reale, sono la stessa cosa ....

Anonimo ha detto...

allora stiamo fondendo, Carlos, non confondendo!

Anonimo ha detto...

allora se virtuale e reale sono la stessa cosa, provate a magnà una bella fiorentina virtuale, o a bervi una bella birra virtuale...
ma per piacere!!!!
evviva le sane classiche scopate in carne e ossa!!!

Anonimo ha detto...

la lady e il gentlman potevano lasciarsi prima e lui poteva andare prima a farsi l'americana.

Dire che 2nd Life gli ha rovinato la storia d'amore è un po' come dire che non si va più a letto insieme perché una ha il sonno leggero e l'altro russa.

La differenza è che se hai 2nd Life come capro espiatorio magari un'intervistina in qualche giornaletto insulso come il Sun la rimedi.

Che tristezza, che ignoranza, che giornalai con le braccia rubate all'agricoltura.

Marco.