domenica 12 ottobre 2008

LA WOLTERTV NASCE GIA' MORTA

...Ecco perchè!!!
  1. La signorina testimonial è in galera. Alle sue spalle inquietante si scorge un' inferriata su sfondo verdolino. E' il miglio verde? E' condannata a morte? Non è un buon auspicio per la sopravvivenza della nuova tv.
  2. Al collo ha una collana di palline rosse. Troppo grosse e perfette per essere coralli. Sono quindi di plastica, è la classica tristerrima collana trovata nell' uovo di pasqua.
  3. Indossa una camicetta finta "Burberry" che una donna sotto i settant' anni non metterebbe nemmeno sotto minaccia. Un capino che andava negli anni 70 tra le signorine di buona famiglia che in questa maniera attestavano alle "compagne" di essere state a Londra a esercitare la lingua.
  4. Lo slogan "La tv che sei tu" risulta quasi insultante riferito a una povera prigioniera costretta a coprirsi di ridicoli accessori e ad improvvisare un triste peep show dietro alla sagoma di un vecchio televisore.
  5. Il televisore scelto per la pantomima è coevo alla camicetta indossata. E' la carcassa di un modello vintage, probabilmente in bianco e nero e forse nemmeno con il secondo canale.
  6. Poverina sorride forzata e tesa come se fosse sotto minaccia. L' acconciatura da collegiale d' antàn la colloca in un impreciso orizzonte di innamoramenti impossibili e tormenti virtuosi.
Ecco questi sono sei punti che, secondo me, rendono inispiegabile la scelta d' immagine della nuova YoudemTv la televisone del Partito Democratico che si illuminerà tra breve.

Protesi per visioni post mortem

Wayne Martin Belger costruisce fotocamere pinhole utilizzando una grande varietà di materiali, come o pietre preziose, metalli, organi umani e ossa. Questo pezzo, intitolato "Tianmu" è un crano stenopeico realizzato dal teschio di una ragazza di 13 anni morta 150 anni fa. La pellicola è esposta alla luce attraverso la cavità oculare, creando un fantastico effetto "Polaroid memento mori". Le foto scattate con la fotocamera è come se fossero strappate dalle memorie della morta, in ogni caso è un suo affascinante punto di vista post mortem. Una protesi tecnologica, preziosa e arcaica, rende la vista a un cranio svuotato di occhi e cervello. Non importa se è il teschio di una morta, continua ad essere l' involucro di una fabbrica di visioni. Anzi ora ora può fornire supporti concreti di visioni, al tempo della sua fase unicamente organica non era per lui possibile la stampa della memoria visiva che conteneva.

mercoledì 1 ottobre 2008

Relatore incorporeo

E' possibile la partecipazione a un serio e importante convegno universitario senza essere invitati? Ancor di più è possibile dire la propria di fronte a centinaia di persone riunite in aula magna? Magari accanto a pensatori del calibro di Derrik de Kerckhove? Sicuramente si se si aggira il problema di avere una forma fisica.
Questo sarà uno straordinario esperimento di partecipazione disincarnata a un convegno. L' incontro scelto per l' invasione eterea ha per tema "Democrazia e rete" e si terrà il 10 ottobre all' Università La Bicocca di Milano.
Qui un manipolo di qualche migliaio di valorosi, che già si conquistarono la gloria sul campo di battaglia, tenterà l' ardita operazione denominata "RELATORE INCORPOREO".
L'operazione prenderà le mosse da una community di Facebook Italia , costoro una volta serrati i ranghi travaseranno se stessi nel sistema di mutazione Qik e creeranno una forza d' urto senza precedenti che porterà loro ad apparire nel mega schermo dell' Aula Magna de La Bicocca, nel bel mezzo del convegno.

Nel frattempo in Facebook lentamente tutti cambieranno la foto del loro profilo personale con il badge da relatore incorporeo, dando così lentamente esistenza al mostruoso golem costruito con l' identità multipla di migliaia di persone unite dalla vertigine di una fuga collettiva dal corpo.

Qui le istruzioni di base per partecipare.
Qui il luogo di raduno in Facebook

Avatar rovinafamiglie

Io bitser Scarfiotti vi avevo messo in guardia sui cyberadulteri in Second Life. Ora anche un cardinale mi dà ragione: "La crisi e la mercificazione delle relazioni familiari sarebbero provocate principalmente,dalle esperienze in rete della cosiddetta «second life» - in cui si propone una vita virtuale in un ambiente virtuale e l'esplosione delle tv private avvenuta a partire alla metà degli anni '80 sono fatto rilevanti di un fenomeno grave,la «mercificazione delle relazioni familiari».
È forte la preoccupazione della Chiesa verso il moltiplicarsi di meccanismi negativi e nel delicato rapporto fra media e famiglia, fra Internet e educazione dei bambini e degli adolescenti.

Ad affermarlo è stato il cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio consiglio per la famiglia secondo quanto riportato dall'Osservatore romano di oggi.
Il quotidiano della Santa Sede riferisce infatti delle parole del porporato intervenuto al XIIICongresso internazionale dell'università cattolica di Ruzomberok, in
Slovacchia sul tema: «I media: un dono e una responsabilità per tutti, un impegno per le famiglie».